Il re di Roma è bresciano: non capitava da quasi dieci anni, da quando Bruno Ferrari si presentò a Roma da primo in classifica per poi vincere a Brescia. Questa volta il re di Roma è giovane, viene dalla Valtrompia e negli ultimi anni ha perso pochissime gare: tra cui, sempre la Mille Miglia. Andrea Vesco è passato raggiante sulla passerella di via Veneto, punto d’arrivo spettacolare in una città che regala sempre emozioni importanti. Con lui il navigatore di sempre Andrea Guerini, anche lui valtriumplino, anche lui pronto a trasformare il suo sogno in realtà. Eppure dopo la prima tappa di ieri per il duo bresciano questa Mille Miglia rischiava di sembrare più difficile del previsto: l’auto da battere con l’equipaggio per una vittoria quasi certa, un’equazione che se vale quasi sempre non può valere anche per la gara più imprevedibile del mondo. E così succede che la prima tappa riminese si concludesse con danni piuttosto limitati ma certamente non come doveva essere nelle previsioni.
Ieri invece Vesco è stato praticamente perfetto: ha via via ridotto il distacco dai primi in classifica, a San Marino, nella nebbia, ha macinato punti su punti ritrovandosi in terza posizione alle spalle di Sanchez Zinny su Bugatti T40 e Giordano Mozzi su Alfa Romeo 6C ma davanti ad Ezio Salviato anche lui su Bugatti T40.
Chilometri sotto la pioggia, certezze che sarebbero potute crollare ma che invece hanno trovato forza nella convinzione che la Mille Miglia si vince solo all’ultima prova e che l’importante fosse giocare le proprie carte chilometro dopo chilometro contando anche sulle prestazioni degli altri incappati, alternativamente, in prove non eccezionali. Via verso le Marche, il distacco dall’argentino sempre più sottile fino alle porte di Senigallia dove il duo bresciano arriva sì al terzo posto, ma vicinissimo a Mozzi primo e Sanchez secondo con Giuliano Canè tornato prepotentemente nelle posizioni di vertice grazie ad una mattinata di gara baciata da una classe mai in discussione.
La vera spallata alla classifica viene data appena dopo pranzo: per Vesco e Guerini una foto «portafortuna» con Kasia Smutniak: «Voglio fare una foto con lei e Giovanni», le parole del driver valtriumplino. Detto e fatto e via per una serie di prove impressionanti che in pochi minuti mettono i bresciani al comando della corsa davanti a Mozzi e al bresciano Alberto Riboldi navigato da Paolo Sabbadini su una OM 665. Un tocco di brescianità in più in una corsa che trascorre la maggior parte del tempo, ovviamente, lontano dalla sua casa originale.
Con il passare dei chilometri e delle prove Vesco respinge gli assalti di Mozzi, scende lungo l’Adriatico sulla sua Alfa Romeo 1750 (un modello identico a quella cui legò leggendarie imprese Tazio Nuvolari nei primi anni Trenta) e a San Benedetto del Tronto costruisce un tesoretto di 350 punti di vantaggio che si è portato fino a Roma.
ALLE SPALLE MOZZI, quindi Riboldi staccato però di oltre 900 punti con Tonconogy, protagonista di una gara altalentante, quarto a oltre 1400 punti dal primo. Un distacco che inizia ad essere importante anche perché il duo bresciano ha il coefficiente a fungere da protezione aggiuntiva. Quinto Ezio Salviato, autore di alcune prove non esaltanti mentre sesto a Roma ha concluso Giuliano Canè, settimo l’alfiere Alfa Romeo Alessandro Gamberini. A completare una bella giornata per i colori bresciani anche il decimo posto di Riccardo Perletti su OM, un altro giovane che si sta facendo valere in competizioni importanti su una macchina che per Brescia ha un significato straordinario.
Gli altri bresciani? Michele Cibaldi e Andrea Costa hanno chiuso dodicesimi, Domenico Battagliola ed Emanuel Pionadiciassettesimi mentre Tiberio Cavalleri con la moglie Cristina Meini è arrivato a Roma in diciannovesima posizione a completare il sestetto di bresciani nella top venti della corsa.
Oggi sarà tempo di tornare verso Brescia: la terza tappa però si concluderà a Parma dopo aver attraversato la Toscana e scalato i passi di Futa e Raticosa prima di scendere verso Bologna.
In cantiere ancora tante prove: per il re di Roma bresciano sarà una giornata decisiva per respingere i tentativi di Mozzi, Riboldi, Tonconogy, Salviato e Canè di tornare a lottare per la vittoria. Fondamentali saranno le prime prove, quelle prima di Viterbo, sognando l’arrivo di viale Venezia.