Dal 13 al 15 maggio il circuito stradale del Principato di Monaco diventa teatro di battaglia tra le monoposto che, quasi 200 suddivise in 8 serie, cercheranno di calcare il podio nell’ambito della 13a edizione del Gran Premio Storico
Sarà un Gran Prix smascherato, quello in corso da oggi fino a domenica. A sorpresa, ma neanche tanto, il Principe Sovrano, su proposta del Suo Governo, ha deciso di revocare l’obbligo di indossare la mascherina in ambienti chiusi a partire da oggi venerdì 13 maggio. In concreto, non sarà più obbligatorio per il personale e i visitatori indossare maschere nei negozi e in altre aree chiuse aperte al pubblico nel Principato, mentre indossare la mascherina nelle strutture sanitarie, nelle strutture ricettive per anziani, nonché sui mezzi di trasporto pubblico, sui taxi e sui veicoli di grandi dimensioni, per tutte le persone di età pari o superiore ai 5 anni è ancora un must. Inoltre, si legge nella nota stampa, l’uso di una maschera è ancora fortemente raccomandato nelle aree chiuse per le persone a rischio o durante i grandi raduni. Quindi, cosa accadrà sugli spalti? Gli spettatori si sentiranno in obbligo di indossarle? Tutto dipende, forse, da quanta gente ha deciso di assistere a questo Gran Premio storico di Monaco, quello in cui le vetture di Formula 1 che hanno scritto le grandi pagine di questo evento leggendario, saranno le principali protagoniste delle tre giornate che consacreranno nuovi eroi durante gare automobilistiche dal sapore (e rumore) antico, così come accadeva qualche decennio fa. Per questa edizione, la 13a, la grande novità è l’ingresso di una griglia di Formula 1 più moderna (Serie G), con monoposto che tra il 1981 e il 1985 hanno segnato la fine dell’iconico motore Cosworth DFV V8 nato nel 1967. come alcuni di voi ricorderanno fu Michele Alboreto, con la Tyrrell 011, a vincere gli ultimi due Gran Premi nel 1982 e nel 1983, proprio con questo motore britannico, nonostante fu messo in discussione e poi superato dal motore turbo introdotto dalla Renault nel 1977. L’intervallo “81-85”, fu anche il periodo che vide Alain Prost conquistare le prime due delle sue quattro vittorie a Monaco e il primo dei suoi quattro titoli mondiali. Contestualmente, su questa pista, si rivela in quel periodo il talento di Ayrton Senna in Formula 1 soprattutto sotto la pioggia con la sua Toleman nel 1984. Le sue illustri prestazioni non solo lo fecero conoscere al grande pubblico, ma gli aprirono anche le porte del team Lotus-Renault, per il quale vinse i suoi primi due Gran Premi nel 1985. Ma cosa aspettarci da questo Gran Premio Storico? Oltre alla presenza di 14 vetture di Formula 1, tutte vincitrici di almeno un Gran Premio del Campionato del Mondo, e di oltre 120 altre – di cui 90 3L dal 1966 al 1985 – questa edizione 2022 è anche l’occasione per celebrare indirettamente due anniversari. Il primo celebra il 40° anniversario della morte di Colin Chapman, il geniale progettista della Lotus: per ricordarlo sono attese oltre 35 vetture dell’omonimo marchio. Secondo festeggiamento è dedicato proprio al Gran Premio automobilistico di Monaco che quest’anno festeggia i suoi primi 70 anni. Per ricordarlo degnamente è previsto una gara al di fuori del campionato, riservando la competizione alle vetture della categoria “sport” e non alle monoposto. Tra le iscrizioni a questa edizione del 1952, c’è solo una vettura presente nel periodo: la Frazer Nash “Le Mans replica Mk2” con cui Tony Crook si classificò al 3° posto nel Premio Monte Carlo di quell’anno, dedicato alla categoria Sport fino a 2L di cilindrata.
Insomma, per tre giorni il pubblico potrà assistere a gare e competizioni di altri tempi, con le monoposto che, con i loro tipici rombi di motore (tappi per le orecchie raccomandate eh) e odori di miscela bruciata e scoppiettante, percorrono un tracciato che per l’80% è identico a quello del 1929. Insomma un vero spettacolo dell’altro secolo..
Articolo tratto da: qe-magazine.com