Tratto dal “Giornale di Brescia” articolo inerente la presentazione ufficiale della corsa più bella del mondo nelle sede dell’ACI a Roma e prime conferme in merito ai VIP presenti alla gara.
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Notte bianca il 16 Maggio
Abarth 2a parte
Fiat 600 – 750
9 Marzo 1955, viene presentata a Ginevra la Fiat 600, la vettura che ha motorizzato l’Italia.
A progettarla Dante Giacosa, che racchiuse in questo progetto un motore tutto nuovo, il 100, un 4 cilindri in lineada 633 cm³ che aveva grosse novità, come il collettore di aspirazione integrato nella fusione della testa ed il basamento monoblocco e poteva contare su una potenza massima di 21,5 CV a 4600 giri/minuto e di una coppia massima 4 kgm a 2800 giri/minuto che la facevano sfrecciare a 95 km/h.
Anche il telaio poteva fregiarsi di una novità come le ruote indipendenti, con sospensioni anteriori con bracci trasversali superiori, balestra trasversale inferiore, ammortizzatori telescopici e posteriori con bracci trasversali, molloni elicoidali, ammortizzatori telescopici. Altro primato per l’utilitaria italiana fu anche l’adozione del radiatore a lato del motore, con il ventilatore calettato sull’albero della pompa dell’acqua, in modo da spingere l’aria per la ventilazione del radiatore in avanti, in senso contrario al moto della vettura. Così riscaldata l’aria si raccoglieva nel tunnel centrale della carrozzeria e poteva essere utilizzata sia per il riscaldamento dell’interno vettura sia per lo sbrinamento dei vetri.
Intuendo le potenzialità del modello Carlo Abarth mette in commercio le “cassette di trasformazione” la base destinata solo a variare aspirazione e scarico, alla portata delle masse, e le più spinte Mille Miglia, destinate alla competizione che innalzavano la cilindrata da 633 cm³ a 747 cm³, la potenza dai 21,5 CV fino ai 47 CV e la coppia dai 4 kgm a 2800 giri/minuto ai 5,5 kgm a 4000 giri/minuto con velocità massima pari a 130 km/h. L’autovettura prende così il nome di 600 berlina “derivazione Abarth 750”, dimostrandosi subito vincente, nella propria categoria, alla Mille Miglia del 1956.
Mille Miglia del 1956:
n° 26 Domenico Ogna, Fiat Abarth 750, categoria Gruppo Turismo di Serie Speciale, cilindrata inferiore a 750 cc, 1º posto di classe ed il 147º assoluto.
n° 5 Linguanti / Bocchio, Fiat Abarth 750, categoria Gruppo Turismo di Serie Speciale, cilindrata inferiore a 750 cc, 2º posto di classe ed il 150º assoluto.
n° 27 Rosazza Ferraris / Pieri, Fiat Abarth 750, categoria Gruppo Turismo di Serie Speciale, cilindrata inferiore a 750 cc, 4º posto di classe ed il 180º assoluto.
Fiat 750 coupé – 750 berlinetta Zagato
Al salone di Ginevra del 1956 venne presentata la “Fiat 600 Abarth Derivazione 750 GT Carrozzeria Zagato”, o meglio conosciuta la Fiat Abarth 750 Zagato Coupé.
Il connubio Abarth – Zagato generò questa coupé, subito vincente nelle gare disputate nella categoria 750, grazie alla potenza del suo motore ed alla carrozzeria in alluminio leggera e filante dotata del segno distintivo della doppia gobba sul tetto, che si abbinava alla perfezione alle prese d’aria sul cofano posteriore. Le configurazioni prodotto furono 5 con potenze crescenti: 41,5 CV – 43 CV – 44 CV (Mille Miglia) – 46 CV (Mille Miglia) e 47 CV (Gare in salita).
La Mille Miglia del 1957 venne letteralmente dominata dalle coupé Abarth con 20 equipaggi partiti e 16 giunti al traguardo con la vittori di classe ottenuta da Alfonso Thiene.
Mille Miglia del 1956:
n° 19 Thiele – Storzini, Fiat Abarth 750, categoria Gran Turismo di Serie, cilindrata inferiore a 750 cc, 2º posto di classe ed il 73º assoluto.
n° 48 Manodori – Moscatelli, Fiat Abarth 750, categoria Gran Turismo di Serie, cilindrata inferiore a 750 cc, 12º posto di classe ed il 148º assoluto.
n° 50 Enrico Carini, Fiat Abarth 750 Zagato, categoria Gran Turismo di Serie, cilindrata inferiore a 750 cc, 14º posto di classe ed il 153º assoluto.
n° 37 Guido Archetti, Fiat Abarth 750, categoria Gran Turismo di Serie, cilindrata inferiore a 750 cc, 16º posto di classe ed il 157º assoluto.
Mille Miglia del 1957:
n° 19 Alfonso Thiele, Fiat Abarth 750 Zagato, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 1º posto di classe ed il 63º assoluto.
n° 40 Marino Guarnieri, Fiat Abarth 750 Zagato, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 2º posto di classe ed il 68º assoluto.
n° 46 Gianni / Gianni, Fiat Abarth 750 Zagato, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 3º posto di classe ed il 77º assoluto.
n° 53 Lino Zanotti, Fiat Abarth 750 Zagato, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 5º posto di classe ed il 97º assoluto.
n° 29 Mario Poltronieri, Fiat Abarth 750 Zagato, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 6º posto di classe ed il 109º assoluto.
n° 45 Crivellari / Nadari, Fiat Abarth 750 Zagato, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 7º posto di classe ed il 114º assoluto.
n° 42 Dario Mantovani, Fiat Abarth 750 Zagato, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 8º posto di classe ed il 120º assoluto.
n° 35 Domenico Ogna, Fiat Abarth 750 Zagato, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 9º posto di classe ed il 122º assoluto.
n° 25 M. Grillo-Grimaldi, Fiat Abarth 750 Zagato, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 10º posto di classe ed il 127º assoluto.
n° 37 Montevago / Giambertone, Fiat Abarth 750 Zagato, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 11º posto di classe ed il 130º assoluto.
n° 27 Timossi / De Milano, Fiat Abarth 750, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 12º posto di classe ed il 140º assoluto.
n° 44 Franchella / Tangerini, Fiat Abarth 750, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 14º posto di classe ed il 157º assoluto.
n° 28 Armando Giuberti, Fiat Abarth 750, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 15º posto di classe ed il 160º assoluto.
n° 51 Roberto Rosazza Ferraris, Fiat Abarth 750, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 16º posto di classe ed il 162º assoluto.
n° 48 Carlo Battistara, Fiat Abarth 750 Zagato, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 18º posto di classe ed il 170º assoluto.
n° 47 Demetrio Santinello, Fiat Abarth 750, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 19º posto di classe ed il 171º assoluto.
Fiat 750 Vignale
Al salone di Ginevra del 1957 venne presentata una Fiat Abarth 750 coupé, disegnata da Michelotti e carrozzata da Vignale che risultò essere avveniristica per l’epoca, con il muso corto e spiovente, raccordato con il parabrezza, le portiere ad ali di gabbiano e la coda lunga, dando alla vettura una forma a goccia, nomignolo che gli è rimasto.
L’autovettura, sempre di derivazione Fiat 600 aveva un motore 4 cilindri in linea da 747 cm³, dotato di un carburatore Weber 32 IMPE, con potenza massima di 43 CV a 5800 giri/minuto ed era gestito da un cambio manuale a quattro marce. Con tale configurazione, la velocità massima era di 150 km/h. Il telaio, a scocca portante, aveva sospensioni anteriori con bracci oscillanti superiori, balestra trasversale, in funzione dei bracci inferiori, ammortizzatori idraulici telescopici e posteriori con bracci oscillanti, molle ad elica ed ammortizzatori idraulici telescopici. L’impianto frenante era a tamburo sulle 4 ruote ed il peso era di 550 kg. Oltre al prototipo, ne vennero prodotte 2, la prima per il salone e la seconda per la Mille Miglia, con portiere convenzionali.
Il risultato in gara fu deludente, anche a causa di grossi problemi di raffreddamento, che ne decretarono la fine sia a livello di produzione che di impiego nelle corse, in favore delle più performanti Zagato.
Mille Miglia del 1957:
n° 38 Luino / Costa, Fiat Abarth 750 Vignale, categoria Gran Turismo, cilindrata inferiore a 750 cc, 4º posto di classe ed il 94º assoluto.
Accordo fra 1000 Miglia srl ed AIB
Valerio Marinelli nuovo presidente 1000 Miglia srl
Marko Makaus presenta la Mille Miglia
Dal canale youtube di Mille Miglia la presentazione della corsa
Giannino Marzotto il pilota in giacca e cravatta
Freccia Rossa e Frecce Tricolori
Dal “Giornale di Brescia” di oggi apprendiamo che il 13 Maggio, giorno prima della partenza ufficiale della 1000 Miglia, ci sarà un prologo presso l’aerobase di Ghedi per onorare i 100 anni della stessa. Alla presentazioni dell’evento, avvenuta ieri alla base del 6° Stormo, erano presenti anche le Frecce Tricolori, impegnate in alcune evoluzioni di addestramento.
Abarth 1a parte
Per quanto riguarda Carlo Abarth e la sua storia, esistono innumerevoli pubblicazioni, faremo però ugualmente un breve accenno alla storia dell’uomo prima delle sue autovetture.
Karl Abarth è nato a Vienna il 15 novembre 1908, dove rimase con la madre, mentre il padre si era trasferito a Merano per gestire l’albergo del nonno e diventò cittadino italiano.
Già all’età di quindici anni era stato contagiato dalla passione per le corse e la competizione, prima con le biciclette, poi con le moto.
Parallelamente, iniziò a lavorare in un’officina specializzata in lavorazioni di precisione ed apprese i “segreti” della tecnica.
Nel biennio 1927 – 1928, alla squadra corse MT, Karl prima costruisce la sua prima motocicletta e poi partecipa al Gran Premio d’Austria dove ottiene il miglior tempo in prova, ma è costretto al ritiro in gara. Poco dopo però, vinse a Salisburgo e fu la consacrazione come pilota.
Alla morte della madre, con l’eredità, avviò la sua prima fabbrica che produceva carrozzini per moto. Con i sidecar vinse spesso nel periodo dal 1934 al 1938. Il 1934 lo ricordiamo per il suo matrimonio con la segretaria dell’avv. Piech, genero di Ferdinand Porsche, conoscenza che si rivelerà cruciale per la sua crescita come tecnico ed imprenditore.
Il 1938 è l’anno nel quale corse con i colori italiani in quanto figlio di un cittadino italiano.
Nel 1945, dopo la guerra, raggiunse il padre a Merano, prese la cittadinanza italiana e cambiò il nome in Carlo e dopo aver commercializzato tappeti e biciclette, nel 1946 riprese i contatti con Ferry Porsche, nipote di Ferdinand, che lo volle nello studio tecnico della casa tedesca in Italia.
Con l’ing. Rudolph Hruscha, gestì il progetto Porsche per la Cisitalia 360 da Gran Premio e proprio alla Cisitalia di Piero Dusio, Abarth gestì in pista le vetture progettate dagli ingegneri Giovanni Savonuzzi e Dante Giacosa, padre della Fiat 500 del 1957 per chi non lo sapesse.
Carlo Abarth lascia la Cisitalia, ottenendo come liquidazione alcune 204 Sport, alcune casse di ricambi ed una marmitta, studiata da Giovanni Savonuzzi, che diventò il prodotto di punta della Abarth & C. fondata il 31 Marzo 1949 a Bologna, mentre il 15 Aprile a Torino nacque la Squadra Carlo Abarth per far gareggiare le Cisitalia-Abarth 204, con il vincolo per un anno di mantenere il nome Cisitalia, per poi adottare il simbolo dello scorpione suo segno zodiacale.
La 204 A è la prima autovettura che partecipa alla 1000 Miglia nel 1949 e 1950, seguita poi dalla 205 nel 1950, dalla Fiat 1100 S nel 1951, dalla Fiat 1400 berlinetta Touring nel 1951 e 1952, dalla Fiat 600 nel 1956 , dalla Fiat 750 sempre nel 1956 e per ultime nelle varianti Zagato e Vignale nel biennio 1956 e 1957, ultimo anno nel quale si è corsa la Mille Miglia di velocità.
204 A
L’autovettura, nata con la collaborazione dell’ing. Luciano Sholz, era realizzata con un telaio composto da due tubi ovali rinforzati da una crociera centrale. Le sospensioni, nella sezione anteriore, erano composte da ruote indipendenti con doppi bracci longitudinali e barre di torsione trasversali (soluzione derivata da quella impiegata sulla Porsche 356 e sul Maggiolino), mentre in quella posteriore erano composte da un ponte rigido sospeso su due balestre semiellittiche dotate di ammortizzatori telescopici idraulici.
Il motore era un 4 cilindri derivato dalla Fiat 1100, denominato 204A, ed era gestito da un cambio manuale a quattro marce. Esso era abbinato a due carburatori Weber 36 DR 4 SP che gli permettevano di generare la potenza di 83 cv. Con tale configurazione, la velocità massima era di 190 km/h. Il corpo vettura, per ridurre il peso complessivo a 510 kg, era costruito in alluminio, mentre l’impianto frenante era costituito da freni idraulici a tamburo.
Alla Mille Miglia del 1949 l’equipaggio n° 436 Scagliarini / Maggio, nella categoria Sport con cilindrata inferiore a 1100 cc, conquistò il 2º posto di classe ed il 5º assoluto.
Mille Miglia del 1950:
n° 617 Graziani / Trassineli, Abarth 204 A, categoria Sport, cilindrata inferiore a 1100 cc, 10º posto di classe ed il 41º assoluto.
n° 603 Arosio / Sala, Abarth 204 A, categoria Sport, cilindrata inferiore a 1100 cc, 11º posto di classe ed il 42º assoluto.
n° 608 Paladini / Frank, Abarth 204 A, categoria Sport, cilindrata inferiore a 1100 cc, 11º posto di classe ed il 42º assoluto.
n° 535 Duberti / Maggio, Abarth 204 A, categoria Sport, cilindrata inferiore a 1100 cc, non classificati.
n° 628 Auricchio / Bozzini, Abarth 204 A Spider Sport, Squadra Carlo Abarth, categoria Sport, cilindrata inferiore a 1100 cc, non classificati.
205 A
Dalla 204 nacque la 205, carrozzata da Vignale, che realizzò un corpo vettura in alluminio, su disegno di Giovanni Michelotti.
La vettura era dotata di un propulsore quattro cilindri Fiat da 1089 cc gestito da un cambio a quattro marce potenziato con un kit di elaborazione della Abarth, il quale consisteva in un collettore di aspirazione rivisto, due carburatori Weber e uno scarico sportivo. Così preparato, il motore erogava una potenza di 83 cv.
Alla Mille Miglia del 1950, la 205 è schierata in due versioni, la prima con alcune vistose appendici aerodinamiche, studiate da Giovanni Savonuzzi, e applicate sul muso e sulla coda, la seconda, il telaio 205A/102, terminato appena prima dell’evento, con la carrozzeria grezza, affidata a Carlo Scagliarini, amministratore delegato della Abarth e fratello di Guido Scagliarini co-fondatore della Abarth & C.
Mille Miglia del 1950:
n° 630 Scagliarini / Garrone, Abarth 205 berlinetta Vignale, iscritta però come 204/A, Squadra Carlo Abarth, categoria Sport, cilindrata inferiore a 1100 cc, 9º posto di classe ed il 31º assoluto.
n° 533 Scagliarini / Maffiodo, Abarth 205 A berlinetta Vignale coda lunga, Squadra Carlo Abarth, categoria Sport, cilindrata inferiore a 1100 cc, non classificati.
Mille Miglia del 1951:
n° 231 Lothaller / Anzenbacher Abarth 205 Sirca, Squadra Carlo Abarth, categoria Sport, cilindrata inferiore a 1100 cc, non presentatisi al via della corsa.
Fiat 1100 S
Della Fiat 1100 S curata da Abarth non abbiamo trovato notizie certe, possiamo solo immaginare che fosse una elaborazione motoristica per un cliente privato.
La classifica della Mille Miglia del 1951 riporta infatti l’equipaggio n° 236 Nicastro / Bozzetti, nella categoria Sport con cilindrata inferiore a 1100 cc, con una generica Abarth che peraltro non riuscì a raggiungere il traguardo.
Le immagini allegate sono di una Fiat 1100 S del 1948
Fiat 1400 berlinetta Touring
La Fiat 1400 venne lanciata nel 1950 e fu la prima autovettura della casa torinese ad avere la scocca portante. Il motore era un 4 cilindri derivato di 1395 cc, ed era gestito da un cambio manuale a quattro marce, con comando al volante. Esso era abbinato a un carburatore Weber 32 DR6-SP o Solex 32BI che gli permetteva di generare la potenza di 44 cv. Con tale configurazione, la velocità massima era di 120 km/h.
Il corpo vettura, aveva sospensioni anteriori a ruote indipendenti, bracci traversali triangolari, molloni elicoidali, ammortizzatori telescopici, barra stabilizzatrice traversale e posteriori ad assale rigido, mollone, balestre a ½, ammortizzatori telescopici, barra ancoramento traversale. L’impianto frenante era costituito da freni idraulici a tamburo.
L’esemplare che partecipò alla Mille Miglia era la versione coupé della carrozzeria Touring Superleggera.
Mille Miglia del 1951:
Non essendo riusciti a risalire al numero dell’equipaggio dall’elenco dei partecipanti in quanto non presente la dicitura Abarth, riportiamo il migliore classificato partito con il n° 100 Monaco / Fortuna Fiat 1400 berlinetta Touring, categoria Gruppo B – Vetture Utilitarie Internazionali (Turismo), cilindrata inferiore a 1500 cc, 10º posto di classe ed il 55º assoluto.
Mille Miglia del 1952:
n° 335 Capelli / Gerli, Fiat 1400 berlinetta Touring, categoria Gran Turismo Internazionale, cilindrata inferiore a 1500 cc, 4º posto di classe ed il 61º assoluto.
A.S.G. Fiat 750 cc.
La A.S.G. Fiat ha partecipato alla Mille Miglia del 1950, con l’equipaggio n° 221 Filiali / Cazzato, nella categoria Sport con cilindrata inferiore a 750 cc, senza però giungere al traguardo, molto poche quindi sono le notizie in merito e nessuna immagine siamo riusciti a trovare.
Se qualcuno avesse ulteriori notizie od immagini, saremo ben lieti di pubblicarle.